È una patologia asintomatica fino alla fase evoluta… Se non diagnosticata, in maniera subdola porta ad una lenta e irreversibile perdita della visione fino alla cecità…
L’unico modo per effettuare una diagnosi precoce (soprattutto in presenza di disturbi sospetti e/o familiarità) è sottoporsi a una visita oculistica “mirata”:
a. MISURAZIONE PRESSIONE INTRAOCULARE per lo screening di massa viene usato il tonometro a soffio; il tonometro di riferimento è quello ad applanazione di Goldmann. Si misura in millimetri di mercurio (mmHg), valori superiori ai 20-21 mmHg sono considerati oltre i valori limite, in realtà le Linee Guida Europee hanno evidenziato la necessità di individuare per ciascun soggetto la “ target IOP ” (= pressione che consente un arresto della progressione del danno glaucomatoso). Può essere utile conoscere l’andamento della pressione oculare nell’arco delle 24h: come per l’holter pressorio, che ci consente il monitoraggio della pressione sistemica, è ora possibile registrare la pressione intraoculare a casa propria nelle 24h mediante l’utilizzo di una speciale lente a contatto SENSIMED TriggerfishTM.
b. PACHIMETRIA CORNEALE (= misurazione dello spessore corneale). Si misura in micron. È un importante fattore di rischio e deve essere sempre misurato: una cornea di spessore inferiore alla norma (circa 530 micron) espone l’occhio a maggior rischio di danno. (N.B. in assenza di tale parametro i valori di pressione intraoculare misurati non sono significativi)
c. ANALISI DELLA PAPILLA OTTICA il RETINO-FLUORANGIOGRAFO CX1 consente di effettuare foto stereoscopiche dell’escavazione della testa del nervo ottico (papilla) permettendo un follow-up standardizzato della perdita delle fibre nervose e quindi una diagnosi del danno anatomico prima che questo diventi funzionale.
d. CAMPO VISIVO COMPUTERIZZATO studia l’estensione della regione di spazio visibile da un occhio immobile che fissa un oggetto. Il PERIMETRO HUMPHREY con l’aggiunta del modulo software avanzato GPA e del Glaucoma Staging System 2 (GSS2) permette di evidenziare più accuratamente nel tempo le variazioni campimetriche. Le Linee Guida Europee in presenza di peggioramento del campo visivo indicano di rieseguirlo dopo 3 mesi, in presenza di campo visivo stabile, per un corretto follow-up, ogni 6 mesi.
e. GONIOSCOPIA (per quantificare il rischio di attacco di glaucoma acuto). Consente di determinare la topografia dell’angolo della camera anteriore (angolo aperto/stretto/chiuso). È un tempo fondamentale dell’approfondimento della patologia glaucomatosa, una sua mancata esecuzione può portare ad una gestione non ottimale della patologia. Tale struttura non è direttamente visibile utilizzando solo la lampada a fessura, si utilizza perciò una lente posizionata a contatto con la superficie corneale previa instillazione di una goccia di anestetico
f. TEST DI PROVOCAZIONE (per evidenziare una eventuale predisposizione all’ipertensione oculare) agendo in modo controllato sulla produzione e sulla via di “scarico” del “liquido” che mantiene “in pressione” l’occhio si riescono ad evidenziare deficit iniziali, subclinici, della regolazione della pressione intraoculare.