Perché esiste spesso disaccordo su questo argomento? Il punto di partenza è il bicchiere è mezzo pieno o è mezzo vuoto? Ci sono molteplici fattori da considerare.
1. QUANTI ANNI HA IL PAZIENTE?
Se il Paziente affetto da cataratta è un giovane cinquantenne attivo e dinamico, infastidito dalla progressiva riduzione della propria vista, il bicchiere sarà mezzo vuoto. Prima o poi, inevitabilmente, dovrà affrontare l’intervento chirurgico. Sicuramente infatti la cataratta peggiorerà, nel corso degli anni, e, rimandare l’operazione significherebbe soltanto prolungare i disagi conseguenti alle difficoltà visive.
Invece, se il Paziente è un longevo ottantenne pigro e riflessivo, il bicchiere apparirà mezzo pieno; per gran parte della propria vita la cataratta non lo ha infastidito ed ora, inizia a lamentare i primi aloni attorno alle luci o un graduale attenuamento di luminosità delle immagini. Prima di sviluppare una cataratta che comprometta seriamente lo svolgimento delle proprie attività quotidiane, dovrà attendere ancora svariati anni, per cui, talvolta, è meglio attendere il naturale evolvere degli eventi e, se infine questi anni saranno realmente trascorsi, l’intervento potrà essere comunque effettuato.
2. QUAL È LO STILE DI VITA DEL PAZIENTE?
E’ di fondamentale importanza conoscere quale sia lo stile di vita del Paziente , per capire quali sono le Sue esigenze visive. Infatti, se la cataratta iniziale disturba in maniera relativa una persona che svolge un’attività all’aria aperta, nonostante si tratti di un Paziente giovane, con una lunga aspettativa di vita, il medico Oculista, gli consiglierà di procrastinare i termini dell’intervento, poiché la cataratta non Lo disturberà significativamente finché non sarà più avanzata. Analogamente, la medesima cataratta infastidisce seriamente se il lavoro svolto dal Paziente comporta l’interpretazione di caratteri di piccole dimensioni, magari scritti sul monitor di un computer. Nonostante il Paziente abbia varcato la soglia degli Ottanta, il medico Lo solleciterà a sottoporsi all’intervento il prima possibile, poiché Gli eviterà quei disagi che, in questo caso, sono già importanti all’insorgere della cataratta.
3. IL PAZIENTE È AFFETTO DA ALTRE MALATTIE?
Un altro parametro da prendere in considerazione per decidere i giusti tempi dell’intervento, è la presenza di altre malattie oculari o sistemiche. Se il Paziente soffre di diabete, ipertensione o ha delle malattie retiniche, il medico Oculista non esiterà a proporgli l’intervento di cataratta, così egli potrà esaminare più agevolmente il fondo dell’occhio. Paragoniamo l’occhio ad una finestra con una tenda (la cataratta). Solo togliendo la tenda potremo vedere cosa si nasconde dietro di essa.